Cantieri di Betania a Napoli

Cantieri di Betania a Napoli

17 Gennaio 2023

Cantieri di Betania a Napoli

 «Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio» Queste parole di papa Francesco, impegnative e consapevoli, hanno dato forma e consistenza al cammino sinodale avviato un anno fa anche nella nostra Chiesa di Napoli, che vive un tempo di discernimento più intenso perché l’Arcivescovo don Mimmo Battaglia ha indetto il XXXI Sinodo diocesano.

  1. Il primo anno

Dopo un’iniziale diffidenza da parte dei sacerdoti e le difficoltà degli uffici di curia a collaborare, nonostante il tempo di chiusura pandemico e la mancanza di una verifica sul cammino ecclesiale precedente, l’entusiasmo dei fedeli laici ha fatto cogliere il sinodo come opportunità, mostrando un atteggiamento generale più partecipativo.

Abbiamo certificato poco meno di 30mila contributi e la metà arrivata dai giovani, 216 verbali su 288 parrocchie, con un ascolto medio di 100 persone a parrocchia! È emerso un quadro in cui sono emersi i seguenti fattori:

  • la necessità di continuare ad avere una base partecipativa, pertanto l’intero assetto del Sinodo è stato cambiato (non più un appuntamento mensile, ma solo sessioni invernali e autunnali con percorsi previ e di accompagnamento);
  • ripensare l’identità del prete e le collaborazioni pastorali alla luce del tempo pandemico ancora in corso;
  • passare dalla collaborazione del laicato alla corresponsabilità;
  • valorizzare le competenze e il patrimonio della Chiesa di Napoli in maniera generativa;
  • focus speciali sui temi territoriali più pressanti: lavoro, dispersione scolastica, nuove famiglie, le “periferie del cuore”, il ruolo della donna; insieme ai temi tradizionali: liturgia, catechesi,
  • la cura della casa comune e le relazioni con istituzioni e realtà sociali territoriali.

In particolare l’identità delle parrocchie si percepisce definita: dalla Parola di Dio, dall’assistenza dello Spirito Santo, dalla liturgia e dalla catechesi. Si legge una ricchezza ma anche un’autoreferenzialità di associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali. Manca la capacità di verifica. Emerge un clerocentrismo parrocchiale, con una condivisione delle iniziative delegate ai social. I temi che ricorrono sono: Teoria gender/mondo LGBT+; Omosessualità; Separazione e divorzio; Nuovi tipi di famiglia; Aborto, eutanasia; Abusi; Utilizzo dei social; Politica/bene comune/lavoro.

Dopo il giuramento dei sinodali in Stazione, la prima assemblea in Whirlpool e la terza all’Apple Accademy hanno individuato una lettura della realtà e gli atteggiamenti con cui questa va interpretata. La seconda assemblea al Rione Salicelle di Afragola ha avuto al centro la catechesi e abbiamo ricevuto un decreto ad experimentum che il direttore dell’Ufficio catechistico don Giuseppe De Vincentiis sta presentando nei decanati. Il Sinodo ha rimesso al centro il ruolo della comunità missionaria e l’ispirazione catecumenale della catechesi.

  1. I tre cantieri

Il cammino sinodale della Chiesa italiana ha rilanciato un anno di ascolto su temi specifici su cui cominciare a “mettere qualche idea in cantiere” per progettare qualche azione pastorale che risponda ai bisogni specifici di ciascun territorio, individuando tre cantieri. Il metodo è quello della conversazione spirituale a partire da piccoli gruppi disseminati sul territorio e per i frutti che ha consentito di raccogliere.

  1. Il cantiere della strada e del villaggio: individua l’ascolto dei “mondi” in cui i cristiani vivono e lavorano, cioè “camminano insieme” a tutti coloro che formano la società; in particolare occorrerà curare l’ascolto di quegli ambiti che spesso restano in silenzio o inascoltati: innanzitutto il vasto mondo delle povertà: indigenza, disagio, abbandono, fragilità, disabilità, forme di emarginazione, sfruttamento, esclusione o discriminazione (nella società come nella comunità cristiana), e poi gli ambienti della cultura (scuola, università e ricerca), delle religioni e delle fedi, delle arti e dello sport, dell’economia e finanza, del lavoro, dell’imprenditoria e delle professioni, dell’impegno politico e sociale, delle istituzioni civili e militari, del volontariato e del Terzo settore.

Alcune domande utili al confronto:

Come il nostro “camminare insieme” può creare spazi di ascolto reale della strada e del villaggio? 

  • Quest’anno verso quali ambienti vitali possiamo allargare il raggio del nostro ascolto, aprendo dei cantieri? 
  • Quali differenze e minoranze chiedono una specifica attenzione da parte delle comunità cristiane? Cosa comporterà per la Chiesa assumere queste attenzioni? 
  • Di quali linguaggi dobbiamo diventare più esperti? Come possiamo imparare una lingua diversa dall’“ecclesialese”? 
  • Come comunità ecclesiale, da quali attori o gruppi sociali possiamo imparare o avere imparato qualcosa? 
  • Come possiamo adattare il metodo della conversazione spirituale ai diversi ambiti della vita sociale e civile?
  1. Il cantiere dell’ospitalità e della casa: approfondisce l’effettiva qualità delle relazioni comunitarie e la tensione dinamica tra una ricca esperienza di fraternità e una spinta alla missione che la conduce fuori. Si interrogherà poi sulle strutture, perché siano poste al servizio della missione e non assorbano energie per il solo auto-mantenimento, e dovrà verificarne sostenibilità e funzionalità. Si valuterà un’analisi e un rilancio degli organismi di partecipazione (specialmente i Consigli pastorali e degli affari economici), perché siano luoghi di autentico discernimento comunitario, di reale corresponsabilità, e non solo di dibattito e organizzazione. 

Alcune domande utili al confronto:

Come possiamo “camminare insieme” nella corresponsabilità? 

  • Quali funzioni e impegni sono davvero necessari all’evangelizzazione e quali sono solo vòlti a conservare le strutture? Quali delle nostre strutture si potrebbero snellire per servire meglio l’annuncio del Vangelo? 
  • Che cosa chiedono gli uomini e le donne del nostro tempo, per sentirsi “a casa” nella Chiesa? 
  • Quali passi avanti siamo disposti a fare, come comunità cristiane per essere più aperte, accoglienti e capaci di curare le relazioni? Esistono esperienze ospitali positive per ragazzi, giovani e famiglie (ad es. l’oratorio)? 
  • Che consapevolezza abbiamo nelle comunità cristiane di essere diocesi, Chiesa locale? 
  • Quale autorità, tra funzione consultiva e deliberativa, si è disposti a riconoscere agli organismi di partecipazione ecclesiale nell’esercizio della comune vocazione battesimale? In quale direzione andrebbero riformati? 
  • Che cos’è che aiuta a vivere l’esperienza cristiana nelle case e cosa servirebbe per essere aiutati a viverla meglio?
  1. Il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale: focalizza l’ambito dei servizi e ministeri ecclesiali, per vincere l’affanno e radicare meglio l’azione nell’ascolto della Parola di Dio e dei fratelli: è questo che può distinguere la diaconia cristiana dall’impegno professionale e umanitario. Si incroceranno, inoltre, le questioni legate alla formazione dei laici, dei ministri ordinati, di consacrate e consacrati; le ministerialità istituite, le altre vocazioni e i servizi ecclesiali innestati nella comune vocazione battesimale del popolo di Dio “sacerdotale, profetico e regale”. La centralità delle figure di Marta e Maria richiama poi esplicitamente il tema della corresponsabilità femminile all’interno della comunità cristiana.

Alcune domande utili al confronto:

come possiamo “camminare insieme” nel riscoprire la radice spirituale (“la parte migliore”) del nostro servizio? 

  • Come possiamo evitare la tentazione dell’efficientismo affannato o “martalismo”, innestando il servizio dell’ascolto di Dio e del prossimo? Esistono esperienze positive in merito? 
  • Che cosa può aiutarci a “liberare” il tempo necessario per avere cura delle relazioni? 
  • Come coinvolgere le donne e le famiglie nella formazione e nell’accompagnamento dei presbiteri? 
  • Quali esperienze di ascolto della Parola di Dio e crescita nella fede possiamo condividere (gruppi biblici, incontri nelle case, lectio divina, accompagnamento spirituale di singole e coppie, processi formativi a tutti i livelli…)? 
  • Quali sono i servizi e i ministeri più apprezzati e quelli che si potrebbero promuovere nella nostra comunità cristiana? 

E ancora: quale spazio rivestono o possono rivestire nelle comunità cristiane le persone che vivono forme di consacrazione e di vita contemplativa?

  1. Oltre il cantiere: in ogni diocesi si è definito lì dove possibile anche un quarto cantiere. Questo è rappresentativo di quelle realtà che nell’ordinario non trovano interlocuzione: i gruppi LGBTQ+, i preti che hanno lasciato il ministero, i movimenti di disoccupati… Nel caso emergesse qualche esperienza significativa è bene segnalarla e condividerla.

Quanto verrà raccolto dall’ascolto sarà utile per restituire alla Chiesa italiana quanto utile al discernimento dei vescovi italiani e per fornire materiale utile ai gruppi di studio che continuano a lavorare per il XXXI Sinodo della Chiesa di Napoli (in modo particolare quanto riguarda l’identità del presbitero e le collaborazioni pastorali).

Prossimi appuntamenti:

31 gennaio 2023 Quale pastorale liturgica a Napoli?
1 febbraio 2023 Vita Consacrata: tra memoria, profezia e speranza nella diocesi di Napoli
14 febbraio 2023 Il diaconato a Napoli: servizio e annuncio
15 febbraio 2023 Donne al servizio del Vangelo per la promozione a Napoli di una Chiesa inclusiva

I luoghi: 

la Basilica di San Giorgio Maggiore a Forcella e il Centro La Tenda alla Sanità